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Libri e colazioni delicious per Petunia Ollister.
Dalla libreria alla tavola: per la nostra Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, lettura e primo pasto della giornata sono un connubio inscindibile.
Da 7 anni fotografa e pubblica sul suo account Instagram @petuniaollister i #bookbreakfast, immagini di libri sul tavolo della colazione. Scattate dall’alto, con un gusto raffinato e certosino per colori, materiali e styling.
Da dove nasce il nome Petunia Ollister?
Petunia Ollister è uno pseudonimo creato da un mio caro amico per fronteggiare il mio bisogno di privacy. Correva l’anno 2008 quando l’imperversare di Facebook mi ha messo davanti al dilemma se iscrivermi o meno: facevo un lavoro molto serio, circondata da persone seriose e lo stare sui social network mi sembrava potesse essere considerato una perdita di tempo. Ma sono anche di quella generazione che se n’è andata precocemente in giro per il mondo per studio o lavoro e la necessità di rimanere in contatto con persone lontane ha avuto la meglio. «Tanto mi basta rimanere in contatto con quel centinaio di persone che conosco…» diciamo che è andata in modo un po’ diverso e che sono felice che questo nom de plume mi abbia portato così tanta fortuna.
Come è nata l’idea dei #bookbreakfast che ti hanno resa celebre? Come mai proprio la colazione?
Come tutte le buone idee è arrivata del tutto per caso. Nel 2015 lavoravo per un grande gruppo editoriale che improvvisamente è stato venduto a un gruppo editoriale ancora più grande, lasciandomi improvvisamente senza lavoro ma con molto tempo libero. Invece di dover uscire di casa tutte le mattine alle 7 mi sono ritrovata a far colazione con calma, riprendendo il punto in cui mi ero addormentata la sera prima. Una mattina di gennaio mi sono resa conto che stavo bevendo da una tazza dello stesso colore della copertina del libro che avevo in mano. Dal pensare di scattare una foto al farlo lo scarto temporale è stato nullo: sono salita in cima alla scaletta che usavo per raggiungere i piani alti della cucina, ho fatto click e pubblicato sul mio profilo. Le persone hanno iniziato da subito ad apprezzare e soprattutto a mandarmi messaggi per dirmi che si sentivano invogliate a leggere.
La colazione è il mio momento preferito della giornata, quando si può con calma decidere come organizzare il tempo o anche semplicemente si può scegliere di non fare assolutamente nulla.
Sei un’amante della lettura e puoi vantare un background nella conservazione dei beni culturali. Questo ti influenza anche nel tuo rapporto con la cucina?
Da tantissimi anni sostengo che in un paese come l’Italia - l’unico in cui mentre si mangia i commensali riescano instancabilmente a parlare… di cibo! – la cucina sia un bene culturale al pari del patrimonio artistico e paesaggistico e come tale vada tutelata e valorizzata. Penso alla moltitudine di squisitezze che si trovano praticamente a ogni angolo di strada e mi si allarga il cuore.
Ti trovi su un’isola deserta: niente libri (ci dispiace!), musica o altro. Ma solo tre piatti: un primo, un secondo e un dolce. Cosa porteresti?
Sono una ragazza semplice: tagliatelle al ragù, parmigiana di melanzane e bunet.
Ma sono anche una ragazza esigente: che le tagliatelle siano belle ruvide, cosparse di parmigiano e che il ragù sia mezzo manzo e mezzo salsiccia; che la parmigiana abbia le melanzane fritte e sia tutta filante di mozzarella e che il bunet sia stato fatto in Piemonte e con cacao molto molto amaro.
Qual è la tua colazione ideale?
Appena alzata mi preparo una tazzona di darjeeling con un cucchiaino di miele. Poi faccio la seconda colazione quando esco e da buona amante del salato accompagno l’espresso decaffeinato con un tramezzino con uova, tonno, pomodoro e lattuga o un trancio di pizza rossa. Della colazione in albergo apprezzo il lato internazionale dove troneggiano uova strapazzate, bacon e formaggi.
Ma ci sono giorni in cui se mi trovo davanti a una torta casalinga, magari alle mele, o a un cinnamon roll non so resistere.
Cibo e libri: cosa li lega e rende il loro accostamento vincente?
Quale sia la formula alchemica dietro al successo di questa combinazione non è dato saperlo, ma io azzardo si possa trattare del piacere che implicano entrambi i gesti, un piacere che sazia il corpo nel caso del cibo e la mente per quel che riguarda i libri.
Quanto conta la mise en place per te? E come ti prendi cura dei tuoi ospiti?
Mi piacciono le tavole ben apparecchiate perché sono la trasposizione della gioia che provo quando invito qualcuno a cena. Non sono una maniaca della tavola perfetta, tanto che spesso tovaglie e tovaglioli sono piacevolmente stropicciati, ma mi piace far trovare apparecchiato con tutto l’amore che posso, mettendo a disposizione i piatti e bicchieri spaiati che colleziono da quasi vent’anni e che spesso avete visto nelle mie fotografie su Instagram.
Cosa non dovrebbe mai mancare in una cucina?
Domanda difficilissima: oltre agli essenziali io non potrei mai vivere senza taglieri solidi, coltelli ben affilati e il bollitore elettrico per scaldare l’acqua in un attimo.
Il cibo racconta molto dei luoghi che visitiamo. Cosa fai appena arrivi in un posto: ti siedi a tavola e assaggi ciò che viene prodotto? Oppure ti piace entrare in punta di piedi nelle grandi cucine per curiosare cosa combinano?
Quando viaggio il mio modo per conoscere in modo profondo il posto in cui mi trovo è mangiare seduta al tavolo di un locale senza pretese ma frequentato da persone anziane e fare un giro nei negozi di alimentari di un quartiere a caso, preferibilmente lontano dalle rotte turistiche. Dopo aver fatto queste due cose posso definirmi felice e soddisfatta.
Hai realizzato per noi dei deliziosi muffin al limone ispirati a Il Grande Gatsby. Come la maggior parte degli estimatori del romanzo, ti sarai posta anche tu la domanda: è meglio abbandonare i ricordi, lasciarli vivere nel passato, o permettere che essi intralcino e rivivano nel futuro?
Non possiamo scegliere razionalmente cosa fare dei nostri ricordi. Ci sono sensazioni felici che avrei voluto tenere strette ma che purtroppo ormai sono solo ombre vaghe nella mia memoria, mentre alcuni dolori mi sono rimasti attaccati addosso e per quanto io mi impegni a dimenticare non se ne vogliono andare, però sono certa che prima o poi supererò anche questi, con calma e pazienza.
Cos’è per te Delicious?
Delicious è una mattina di brezza con il cielo blu, camminando sotto agli alberi in riva al fiume, con in borsa un libro, un tramezzino e un thermos di caffè. Delicious è la panchina su cui mi sdraierò a leggere, facendo anche un pisolino e magari un sogno, salvo poi tornare a casa dove mi aspetta un pranzo semplice e leggero, magari un tabbouleh con tanta menta e succo di limone, seguito da un caffè accompagnato da muffin al limone.
Delizia per occhi e palato, insomma. Per un’esperienza a 360 gradi, ascolta la playlist creata appositamente per noi e dilettati ai fornelli per preparare la tua specialissima bookbreakfast.